A partire dal medioevo fino al diciassettesimo secolo, in Europa, in Nord America e non solo, vennero uccise migliaia di donne, accusate di stregoneria.
Tutto questo avvenne nel momento storico in cui si gettarono le radici del capitalismo moderno. Tuttavia se la caccia alle streghe è finita, è vero che i suoi parallelismi resistono ancora oggi.
Essa fu uno sterminio fortemente sistemico, poiché le streghe venivano cercate, torturate, stupr4t3 e uccise in un clima che era di costante indottrinamento e creazione di stereotipi, e non solo, le cruente esecuzioni, che facevano seguito a processi farlocchi, erano moniti pubblici ai quali la comunità doveva assistere.
Ciò accadeva in un mondo che veniva da secoli instabili, in cui i ruoli di genere si stavano delineando in una proto-concezione moderna che stava facendo capolino, diversa da quella antica ugualmente sessista ma basata prevalentemente sulla forza fisica.
In questa società, che iniziava a vedere in sè il germe del profitto, superando la concezione di prevaricazione intesa come “strapotere” (traslato, semmai, nel colonialismo) donne emancipate, fuori dallo schema prestabilito, che si scambiavano sapere e rivendicavano la loro indipendenza sociale venivano viste come un pericolo da estirpare.
Il controllo socioculturale venne poi esercitato anche a livello lavorativo, date l’impossibilità delle donne ad accedere alla quasi totalità dei mestieri, cosi come alla vita politica, in un modo che è stato assolutamente normale fino a pochi decenni fa.
La forbice non si è ridotta granchè, e se è vero che finirono i roghi, è altrettanto vero che la donna venne in modo sempre più netto relegata alla sfera casalinga come in passato – con un velo camaleontico di modernità e di riconoscimento sempre funzionale al mantenimento dello status quo – lasciando il maschio forte al comando e al lavoro (e quindi al profitto e al potere), in una binarità tossica che con fondamenta così solide, storiche e violente resiste ancora oggi e produce sfruttamento sistemico.
Dalle “bisbetiche” alle “isteriche” quindi, una donna che voleva emanciparsi non poteva altro che essere un soggetto posseduto o malato.
E oggi, ad Halloween, vogliamo ricordare insieme che l’oppressione alla quale siamo sottopostə come soggettività queer e come persone che subiscono misoginia ha radici antiche che resistono ancora oggi.
Siamo discendenti delle streghe che non avete bruciato.