In occasione della prima Festa della Liberazione di Love My Way, vogliamo ricordare i “femminielli” del quartiere S.Giovanniello che ebbero un ruolo significativo durante le Quattro Giornate di #Napoli .
Poch* se lo ricordano ma Napoli si liberò da sola dall’occupazione nazifascista, dopo 4 giornate di vera e propria insurrezione popolare. Un capitolo eroico della storia partenopea ed italiana, raccontata prima dallo scrittore Aldo De Jaco e poi dal regista Nanni Loy.
Un capitolo in cui ebbero un ruolo fondamentale i “femminielli” del quartiere San Giovanniello, ragazz* che oggi definiremmo transgender ma che in quegli anni, erano visti come ragazzi e uomini effeminati.
Parte integrante della società e del folclore della città, i “femminielli” di Napoli non esitarono a schierarsi in prima linea sulle barricate con altr* loro concittadin*, per cacciare i nazisti e liberare Napoli, senza l’aiuto degli alleati.
“Ce li ritrovammo accanto a noi a sparare contro le camionette e i carri armati nazisti, tra via Foria e piazza Carlo III. Furono coraggiosi”, raccontò Antonio Amoretti, partigiano e presidente #Anpi di Napoli in un’intervista del 2018.
In ricordo del loro generoso atto eroico, il 1 ottobre 2018 fu collocata una targa commemorativa vicino al “vascio” di Vincenzo, il “femminiello” a cui fecero capo altri “femminielli” durante le 4 giornate di Napoli.
Loro hanno resistito, e vinto, affinché noi lottassimo liber*.
Buon 25 aprile a tutt*!
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